La sostenibilità ambientale oggi ha perso il suo significato effimero da naïf, assumendo una connotazione di necessità e d’urgenza nuova. A contribuire a questo cambio di visuale anche le nuove normative internazionali come il Green Deal dell’Unione Europea oppure i 17 Sustainable Development Goals ideati dall’ONU. L’ultima tra le varie normative emanate, ad esempio, è relativa agli obblighi di trasparenza delle multinazionali.
Insomma, quello della sostenibilità organizzativa e aziendale è una realtà quanto mai dinamica che vuole trasparenza. Su questi temi, la scorsa settimana la nostra Business & Executive Business Coach, Diane Laschet è stata intervistata durante il webinar EMCC Italian Talk, condotto da Chiara Zerbini, Business & Executive Coach.
Fin dal primo scambio di battute, le due Business Coach sono subito state d’accordo sull’attualità e l’urgenza che la crisi climatica comporta, soffermandosi su quanto è emerso durante il COP 27. La Conferenza delle Nazioni Unite, che ha avuto luogo in Egitto, sui cambiamenti climatici del 2022.
Sarebbe dovuta essere l’occasione per affrontare efficacemente la sfida globale del cambiamento climatico.
Ma i risultati non sono stati quelli sperati. Durante i negoziati è emersa la volontà politica di voler risarcire i paesi vittime dei cambiamenti climatici – i rapporti IPCC dimostrano chiaramente la situazione dei loss and damege – ovvero coloro che stanno soffrendo la crisi climatica.
Tuttavia, secondo Diane non è apparso lo stesso vigore politico nel voler creare una strategia concreta nella mitigazione della crisi climatica. “Simultaneamente si sono svolti, fuori dal COP 27, incontri organizzati da grandi aziende ed enti internazionali. Le aziende e la finanza si stanno muovendo a un passo molto più spedito rispetto a quello delle negoziazioni ufficiali. Quindi la svolta arriverà da parte dei cittadini, delle aziende, delle organizzazioni e dai media. Certamente non dalla politica” Spiega Diane.
[...] Un fondo per i loss and damege è essenziale ma non una risposta alla crisi climatica che spazza sia una piccola isola dalla mappa o trasforma un intero paese africano in un deserto. il mondo ha ancora bisogno di un passo da gigante sull’ambizione climatica [...].
Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU
Questo fermento organizzativo all’interno delle aziende internazionali, è lecito chiedersi che ruolo ha il Business Coaching in questa tensione verso a il cambiamento sostenibile.
Da sempre il Business Coach è una figura che accompagna manager e leader nelle loro sfide lavorative quotidiane, aiutandole in modo silenzioso a risolvere conflitti e sviluppando le competenze comportamentali necessarie. Oggi il ruolo del Business Coach ha un nuova missione. In bilico tra personale e professionale, il Coaching può diventare uno strumento capace di veicolare comportamenti sostenibili.
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Un nuovo agire
Le buone intenzioni non bastano. Gli intenti devono trasformarsi in comportamenti che dovranno essere agiti. Il Coach quindi si trova a dover accompagnare i leader in una nuova sfida: quella di essere motore di cambiamento all’interno delle organizzazioni.
Per riuscire ad essere un buon supporto è necessario conoscere la realtà della crisi climatica e le competenze necessarie per affrontarla.
Durante il webinar, è emerso come, indipendentemente dal coinvolgimento personale in questa causa, i Coach devono essere preparati e pronti ad affrontare queste tematiche.
La questione ha dei risvolti etici importanti e sono molteplici le opinioni a riguardo.
Ma Diane ha le idee chiare a riguardo: bisogna affrontare la sostenibilità in azienda come se fosse una qualsiasi altra difficoltà quotidiana manageriale.
“Come qualsiasi altra sfida organizzativa, la sostenibilità necessita di skill ben precise: occorre essere agili nel pensiero, disposti a ripensare i propri modelli di business arrivando alla conclusione che bene economico e bene ambientale non sono due sfere in contrapposizione” spiega Diane.
Le competenze
Durante il webinar, Diane ha esaminato nel dettaglio le competenze che il Coach dovrà aiutare il suo Coachee ad allenare.
Il Coach è supporto nella ideazione e formulazione di una nuova cultura aziendale che sa includere il rispetto dell’ambiente, trovando il modo di incentivare tutte le risorse all’interno nella condivisione e sviluppo di questi nuovi valori.
Ad esempio, il Coach deve essere in grado di promuovere una cultura di collaborazione che vada oltre le mura della propria azienda, creando un legame anche con organizzazioni diverse. Il senso di coesione e cooperazioni, quindi, assume una nuova dimensione molto più ampia.
Allo stesso modo anche la competenza della Gestione dei Conflitti assume nuovi significati. Infatti, come è emerso più volte, le tematiche correlate al Green shift sono molto personali. La questione ambientale è oggetto di vari BIAS culturali che fanno parte del nostro pensiero, anche politico, per questo non se ne parla volentieri in azienda. Il Coach deve essere in grado di saper gestire questa nuova conflittualità.
Per sapere di più delle nuove competenze del Green Shift guarda il video.
Fare del Business in modo sostenibile è possibile, oggi sono sempre di più gli esempi di aziende ecosostenibili, ma per farlo occorre coinvolgere tutte le risorse nel passaggio nel nuovo mindset, una visione a lungo termine che metta al centro il bene comune e futuro. Nello specifico è proprio questo il ruolo che ricopre il Coaching.