Che si tratti di Coaching one to one, Group Coaching o Team Coaching, quando un Coach inizia un percorso con un’azienda, sta realizzando un’opportunità per lavorare sulle persone: il lavoro del Coach, infatti, è uno strumento utile a creare un ambiente in cui i talenti hanno più opportunità di crescere e in cui i collaboratori possono stare bene, sentirsi coinvolti e valorizzati. Generare un contesto in cui il benessere è un elemento trasversale si concretizza in benefici per il business, in quanto ha un riscontro positivo sulle performance, sull’efficienza e sulla riduzione del turnover. Ma quali sono gli ambiti aziendali principali su cui un Coach può impattare? Vediamoli insieme.
Cultura organizzativa
Il Coach che propone un percorso con un’azienda o con una persona che ci lavora ha l’opportunità di essere il promotore di un cambiamento molto potente: lavorare sul mindset su cui si regola l’organizzazione e introdurre le basi per trasformare la cultura organizzativa in una “Coaching Culture”. Tra i pilastri su cui questo tipo di cultura si fonda ci sono: l’ascolto attivo, che permette a tutte le persone di esprimere le proprie idee sentendosi libere dal giudizio; il feedback, uno strumento utile a definire aree di miglioramento e percorsi di crescita per ciascun collaboratore; la creatività, per dare spazio alle idee di fiorire e di sviluppare così un approccio più efficace al problem solving; l’engagement, per far sentire le persone che lavorano per l’azienda coinvolte nei processi decisionali e di cambiamento e renderle davvero partecipi di ciò che si fa. Durante le sessioni, un Coach svolge esercizi mirati, specifici e diversi in base alle persone e alle situazioni che ha davanti per andare a definire quali sono le dinamiche interne che impediscono il diffondersi di una cultura di questo tipo e per scioglierle mettendo in luce quali sono i comportamenti da implementare: l’obiettivo è creare un ambiente più inclusivo e raggiungere delle performance migliori, attraverso una gestione efficace dei cambiamenti.
Sviluppo individuale delle persone e dei team
Il Coach, con i suoi Coachee, lavora molto sulla consapevolezza: un esercizio che parte dal sé, ma che arriva a portare i suoi benefici anche a tutte le persone con cui il Coachee si relaziona. Una consapevolezza più sviluppata ha come effetto quello di permettere ai talenti di sbloccare e massimizzare il potenziale individuale: questo avviene perché, sulla base dei comportamenti mutati in base alla Coaching Culture, le persone si sentono da un lato legittimate a esprimere se stesse, le proprie idee e le proprie opinioni, indipendentemente dal livello gerarchico occupato, dall’altro percepiscono una maggiore valorizzazione del proprio apporto all’interno dell’organizzazione. La Coaching Culture, quindi, ha un impatto positivo sull’empowerment dei collaboratori, che percepiscono uno stimolo a crescere e migliorare perché vedono un percorso per se stessi all’interno dell’organizzazione e hanno l’opportunità di visualizzare concretamente il loro ruolo e l’importanza del loro lavoro. Anche solo seguendo un singolo, il Coach può avere un effetto a raggiera su un team, in quanto il Coachee porterà ciò che ha appreso durante le sessioni nel suo agito quotidiano con gli altri; in percorsi di Team o Group Coaching questo effetto cresce esponenzialmente, rendendo così il Coach il punto di inizio di una vera e propria rivoluzione.
Gestione delle risorse
Il mondo del lavoro è costantemente in evoluzione e questo anche perché le persone che si trovano a collaborare nello stesso ambiente appartengono a generazioni molto diverse: questo fa sì che punti di vista, valori e necessità differenti possano creare contrasti e generare conflitti. Tra gli insegnamenti del Coach c’è anche uno strumento molto forte, ovvero il dialogo: capire in che modo parlare, ascoltare e porre le domande nella maniera più adatta permette di gestire il personale tenendo conto anche dell’aspetto umano, personale e relazionale. Il Coach quindi può aiutare le figure manageriali nello sviluppare skill di gestione del tempo e dello stress altrui, migliorare l’organizzazione e di conseguenza aumentare le performance del suo team; un aspetto da non sottovalutare, però, è anche quello motivazionale: una risorsa gestita in maniera efficace e attenta è una persona che quotidianamente ritrova il suo purpose e la sua motivazione, mettendo maggiore impegno in ciò che fa e quindi creando un circolo virtuoso di positività sia relazionale che di profitti.
Sostenibilità umana
Quando si pensa al tema della sostenibilità per le aziende probabilmente il primo aspetto che viene in mente è quello dell’impatto sull’ambiente, ma non è l’unico a essere rilevante: un’azienda sostenibile è anche un’azienda che si occupa delle persone che la compongono. Nella sigla ESG, infatti, la S sta per Society e indica tutto ciò che riguarda la sfera dell’umano, delle emozioni e delle relazioni. Il compito di un Coach è anche quello di mettere in luce questa sostenibilità umana, facendo apprendere i comportamenti utili a prendersi cura di come stanno le persone, quanto si sentono rappresentate (anche in termini di Diversity and Inclusion), ascoltate, valorizzate. Se è vero che le organizzazioni sono, a loro modo, organismi a sé stanti, è anche vero che non bisogna dimenticare che sono composte da persone: se le persone all’interno non riescono a lavorare in maniera produttiva perché sono troppo stressate, poco motivate o poco coinvolte, a rimetterci è l’azienda in toto. Attraverso il percorso con il Coach viene a galla come per fare il bene dell’azienda sia necessario attuare un processo olistico, che tuteli e si prenda cura delle singole parti per rafforzare il tutto.