Everybody needs a coach
Bill Gates
Sono sempre di più le organizzazioni che stanno inoltrando il Business Coaching all’interno della propria cultura organizzativa aziendale. I dati parlano chiaro: il Coaching sul posto di lavoro è prezioso e ha un impatto positivo sulle prestazioni e il coinvolgimento delle risorse, promuovendo lo sviluppo di competenze per ogni dipendente.
Infatti, una ricerca dell’International Coaching Federation rivela che l’80% dei dipendenti che hanno seguito un percorso di Coaching riferiscono una maggiore fiducia in se stessi e oltre il 70% ha beneficiato di migliori prestazioni lavorative, capacità relazionali e comunicative.
Tuttavia, una delle sfide che il Coaching contemporaneo incontra riguarda la sua percezione come risorsa di sviluppo riservata ai soli leader o senior manager. Infatti secondo un recente rapporto della Human Capital Institute, solamente il 23% degli intervistati ritiene che i percorsi di Coaching siano un servizio disponibile per tutti i dipendenti.
La stessa ricerca mette, inoltre, in evidenza come l’esito di percorsi sia meno impattante quando sono somministrati a figure di alto livello, rispetto a quando il coachee è una risorse con una seniority inferiore.
Infatti, i primi anni di carriera sono fondamentali e influiranno sull’intero percorso. È proprio in questi anni che si è più propensi ad acquisire nuove competenze e comportamenti.
D’altronde, secondo alcuni studi, alcuni dei quali condotti dalla Harvard Business School, i percorsi di formazione non ottengono gli esiti sperati a causa del mancato sviluppo di soft skills da parte dei profili senior. Non sarebbe auspicabile iniziare fin dai profili più giovani dei percorsi di Coaching affinché le figure professionali crescano sempre più complete e performanti?
Competenze non solo per i leader
Per sopravvivere a questa nuova quotidianità incerta e complessa, dove tutto è in continuo cambiamento, secondo la rivista Harvard Business Review, è sempre più riconosciuto come
lo sviluppo di competenze di leadership non deve essere una prerogativa limitata solamente ad alcuni. Emerge sempre di più la richiesta di sviluppare l’iniziativa individuale: ci si aspetta che le risorse di tutti i livelli, prendano decisioni e che si allineino autonomamente all’agenda e agli obiettivi aziendali.
Studi condotti da McKinsey hanno mostrato come, nelle aziende in cui si investe nello sviluppo della leadership su tutti i livelli, è un modo per coltivare non solo le soft skills ma anche per migliorare la fiducia e la solidarietà tra le risorse, aumentando anche i livelli di inclusione all’interno dei team.
Ad esempio, saper stare all’interno di una relazione, il sapersi porre in dialogo e la capacità di ascolto sono competenze importanti per la figura del leader ma anche per tutti coloro che si interfacciano con lui: il confronto sarà più costruttivo se tutti coloro che ne fanno parte hanno sviluppato adeguatamente certe soft skills.
Investire sullo sviluppo delle competenze anche tra i giovani sarebbe, quindi, il primo passo per creare un ambiente più dinamico dove il gap tra manager e le proprie risorse è dettato da esperienze e hard skills, ma sarà meno marcato per quanto riguarda le competenze comportamentali.
D’altronde, sembra lecito domandarsi se è compito del manager aiutare le proprie risorse e figure junior a sviluppare queste competenze comportamentali, indossando i panni del “maestro” o se sarebbe molto più costruttivo investire in percorsi di Coaching ad hoc?
Non c’è pericolo che la proposta di frequentare percorsi di Coaching non venga accolta di buon grado dalle figure junior. Infatti, è dimostrato che coloro che fan parte delle generazioni più giovani (Generazione Z e Millennial) sono molto incuriositi e ben disposti a intraprendere questi percorsi di formazione, proprio perché, a differenza delle generazioni più grandi, credono maggiormente nell’importanza delle soft skills e in esse vedono uno strumento per far carriera.
Infine, offrendo a tutte le proprie risorse percorsi di formazione, tra cui quelli di Coaching, come vantaggio a livello aziendale, le organizzazioni dimostrano ai dipendenti interesse per la loro formazione e crescita professionale ponendosi loro come i primi promotori.
Quando ai dipendenti vengono forniti gli strumenti per esibirsi al meglio, aumenta drasticamente il loro sentimento di appartenenza all’interno dell’organizzazione, diventando più fiduciosi e coinvolti.
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