Il futuro in cui siamo precipitati offre una vista ormai chiara su quali siano i temi che lo caratterizzano: Environment & Wellbeing, Collaboration & Teaming, Remote Work & Flexibility, Digitalization & Productivity, Inclusion & Engagement, Learning & Transformation.
Certo, ognuno dalla propria finestra, ognuno con il proprio vertice osservativo, ne vede con maggiore chiarezza alcuni invece che altri: l’angolo di visione si conferma diverso quando si osserva lo scenario dalla postazione degli HR o da quella degli AD e, naturalmente, ci sono molti altri angoli di osservazione all’interno e intorno a ciascuna organizzazione.
Con questi elementi abbiamo cominciato a prendere dimestichezza, abbiamo iniziato a lavorarci, e nel farlo abbiamo cominciato un processo di apprendimento e trasformazione che riguarda noi, le nostre organizzazioni e gli stessi elementi chiave dello scenario. Un processo sicuramente impegnativo ma anche stimolante, in cui molte delle pratiche a cui ci siamo abituati vanno rivisitate, ripensate, rilette.
Mentre ci addentriamo, quasi a perdifiato, nel futuro che è ora, rischiamo di restare travolti dalla nostra stessa azione, dall’intenzione di cercare le soluzioni che meglio ci posizionano nello scenario sociale economico e competitivo dell’oggi.
Per noi di SCOA – The School of Coaching, anche grazie a ciò che abbiamo direttamente osservato all’interno delle organizzazioni con Performant by SCOA, lo scenario è diventato più globale. Il lavoro in remoto ha rotto gli argini della pratica anche in Europa, traslandola dal fisico al remoto e abbattendo confini geografici nella realizzazione dei nostri progetti e nell’offerta del nostro sapere.
Abbiamo lavorato da qui in molti paesi Europei, senza colmare distanze chilometriche ma riempiendo gap culturali, di dialogo e di esercizio collettivo come mai ci era capitato prima.
Negli Stati Uniti oggi siamo stabilmente rappresentati da una persona di grandissimo valore umano e professionale. In SCOA, negli ultimi 12 mesi, si è parlato molto non solo in inglese, ma anche in svedese, in tedesco, in finlandese.
Tutte queste nuove spinte ci hanno aiutato ad arricchire di contenuti esperienziali gli articoli e le narrazioni prodotte durante tutto l’anno e che abbiamo raccolto nel nuovo e, devo dirlo, ancora una volta bellissimo numero di ORA, la nostra rivista cartacea.
Tanti piani logici ed emotivi di cui siamo stati anche noi protagonisti e testimoni ci hanno condotto ad una riflessione. Forse, oltre all’azione e all’esercizio sempre comunque dinamico delle competenze comportamentali, che sono e restano gli strumenti chiave con cui definiamo e realizziamo le performance a cui siamo chiamati, vale la pena concederci qualche minuto di sospensione, un attimo di stacco.
Forse vale la pena provare a fare una lettura.
Leggere questo futuro per meglio apprezzarne le potenzialità e per meglio coglierne i benefici individualmente, come organizzazioni e come sistema nel suo complesso.
Questo è stato, tra gli altri, uno dei più grandi apprendimenti dell’anno passato, che ha guidato il nostro impegno quotidiano e il nostro sguardo sulle cose. Questo è quello che ci siamo proposti di fare in molte delle nostre attività del 2021: una lettura, nel senso più genuino del termine, del futuro nel quale ci siamo ritrovati a vivere.
Forza e coraggio!