Il progetto imprenditoriale di una startup può essere innovativo, lungimirante o addirittura geniale, ma non è detto che si traduca in un successo. Le variabili, di certo, sono molteplici ma è possibile individuare una costante: per la sua riuscita è necessario che tutti i membri del team riconoscano e credano nel potenziale dell’idea e che vi sia un leader in grado di mantenere sempre ingaggiati i propri collaboratori, soprattutto in relazione ai valori che caratterizzano il brand.
Mantenere alta la motivazione di un team non è facile e costituisce uno dei problemi principali per cui – anche nell’ambito di grandi organizzazioni – non si raggiungono performance ottimali.
Nel caso delle startup, spesso, non essendo presente un riconoscimento economico per il lavoro svolto – che, parliamoci chiaro, rappresenta una delle principali fonti di ingaggio del lavoratore medio – motivare i propri collaboratori e mantenere alta la capacità di guardare in prospettiva, assume una connotazione ancora più determinante.
Le startup falliscono anche per la mancanza di ingaggio del team
Le startup registrate al Ministero dello sviluppo economico, come riporta questo paper, hanno raggiunto quota 11.496 nel secondo trimestre del 2020, per lo più distribuite sul territorio lombardo (27,3%). I settori principali in cui operano, sempre secondo il report del Ministero dello sviluppo economico, sono i servizi alle aziende (73,3%), prodotti manifatturieri (17,9%), mentre il 3% opera nel commercio.
Molte ricerche dimostrano, tuttavia, che circa il 90% delle startup non raggiungono gli stadi di vita successivi e falliscono nei primi 5 anni.
Per quali motivi?
La sfida che deve affrontare una startup è proprio l’engagement del team
La prima sfida di una startup consiste nel confrontarsi con il mercato prima ancora di iniziare a lavorare operativamente sulla costruzione del prodotto o del servizio.
Entrare nel mercato significa comprenderne le sue potenzialità, e valutare se il prodotto che si vuole lanciare avrà una risposta positiva da parte dei potenziali consumatori, servendosi di dati, studi di settore per identificare il bisogno che necessita ancora di una soluzione.
Una volta definito il business plan, la startup dovrà ponderare costi e investimenti per posizionarsi sul mercato.
A monte di qualsiasi operazione di validazione, tuttavia, vi è un elemento che spesso si trascura ma che risulta di fondamentale importanza: costruire il giusto team della startup e collezionare tutte le competenze (tecniche e relazionali) necessarie per realizzarla e farla crescere.
Il fatto di sottovalutare questi aspetti permette di spiegare le elevate percentuali di insuccesso delle startup. Altri fattori che possono contribuire negativamente sono: la cattiva gestione delle risorse, il prodotto non funzionale, una concorrenza in ascesa, ma anche le dinamiche interne al team.
Team disarmonici e disallineati rispetto alla visione e agli obiettivi inizialmente condivisi oltre a Leadership inesperte, rappresentano un freno alla crescita della startup.
La partecipazione attiva, il coinvolgimento di tutto il team rispetto all’idea, ai valori e alla finalità della startup, è forse una delle variabili più rilevanti per una gestione ottimale del team oltre che della sua solidità e permanenza.
Di recente, dal nostro osservatorio, abbiamo assistito ad un caso esemplare: il founder di una startup di food delivery si è affidato a una società tech per realizzare la sua app. Il prototipo era stato realizzato in poco tempo ma gli sviluppatori non riuscivano a stare dietro all’evoluzione del progetto: il timing si è dilungato a tal punto che sembrava impossibile completare il prodotto e metterlo in vendita.
Il founder, che si era demoralizzato tanto da valutare la possibilità di abbandonare il suo progetto, comincia proprio in quel momento – per puro caso – un percorso di Business Coaching promosso da una delle associazioni di cui faceva parte. Il tema che porta in sessione è proprio l’ingaggio e il senso di appartenenza del team. Nel suo caso, degli sviluppatori e soci del progetto.
Confrontarsi con un Business Coach gli ha permesso di prendere consapevolezza di questa difficoltà che continuava a ripresentarsi: non saper esercitare una Leadership carismatica che potesse spronare i suoi collaboratori e mantenere alto il loro engagement al brand.
Il Coaching ha allenato le sue Leadership skills, aiutando il nostro founder ad affrontare le criticità emerse con i due sviluppatori e prendere la decisione di individuare persone che, come lui, credessero nell’idea a tal punto da realizzarla.
Il risultato? Il lancio sul mercato della app e la registrazione di oltre 4000 utenti in tempi record, che nessuno si sarebbe mai aspettato di raggiungere.
Gli apprendimenti ottenuti da questa esperienza di Coaching sono stati: una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e capacità, l’importanza di essere genuini, la necessità di saper dare uno scopo una visione comune ai propri soci e collaboratori.
Aumentare l’ingaggio del team con l’esercizio della leadership
La soluzione, nel caso del founder della delivery app, consiste nell’allenamento di una Leadership carismatica e ‘trasformazionale’, che sappia creare uno scopo, stimolare la motivazione guidando i membri del team e che creda nelle persone che coinvolge: un buon leader dà fiducia. Dall’altro, chi riceve la fiducia, a sua volta, deve credere nel leader, come in una scommessa tra due individui.
La Leadership richiede diverse competenze tra cui l’assertività, la capacità di delega e il decision making. Allenare queste competenze rientra infatti tra le peculiarità di un capo che vuole ingaggiare i membri e soci del suo team: non basta compensare economicamente, se il leader non è in grado di motivarli, il progetto difficilmente andrà in porto.
Ma in quali comportamenti osservabili si traducono le competenze del Leader di successo?
Per concludere, riportiamo di seguito un estratto dal Dizionario delle Competenze di Performant by SCOA nel quale si elencano i comportamenti osservabili legati alla competenza della Leadership:
- Offrire una presenza costante e percepibile sui temi rilevanti per sé e per le persone per cui questi temi sono importanti
- Esprimere la propria opinione, far sentire la propria voce nelle situazioni e nei contesti in cui può essere ascoltata
- Leggere il sentire degli interlocutori, verbalizzare in modo chiaro e comprensibile il senso e spronare la realizzazione di quello che appare, come il comune sentire di un gruppo o di un sistema
Quali sono le tue esperienze in merito?
Condividi con noi le tue considerazioni e continua a seguirci sui nostri social!