Il Coaching: una pratica di cui sempre più si sente parlare, soprattutto nelle organizzazioni e in relazione all’ambito aziendale. Ma qual è l’impatto concreto che il Coaching può avere in azienda? Per accompagnare i professionisti a compiere il primo passo in questo mondo, noi di SCOA abbiamo creato il workshop “I Basilari del Business Coaching”: una sessione di mezza giornata rivolta a professionisti e manager che sono interessati ad avvicinarsi a questa pratica.
Dopo le edizioni da remoto dello scorso anno, per il 2023 il workshop torna in presenza: il 2 marzo nella sede di SCOA a Milano, in via Leopardi 19, dalle 9.30 alle 13.
Ma perché un manager o un professionista dovrebbe frequentare questo workshop?
Per rispondere a questa domanda, abbiamo stilato un elenco dei cinque motivi principali per cui vale la pena farlo. Ne abbiamo aggiunto anche uno “bonus”: lo abbiamo messo alla fine, ma siamo convinti che sia uno degli aspetti più importanti.
1. Per fare domande (e trovare risposte)
Che significato ha il Coaching? In che modo il Coaching può avere un impatto sulla carriera di un professionista? Quale può essere il suo effetto in azienda? Può il Coaching diventare una professione?
Queste sono alcune delle domande più frequenti che chi si sta approcciando a un percorso di questo tipo si pone e il workshop “I Basilari del Business Coaching” è il momento giusto per dar loro voce. I motivi che spingono a intraprendere la strada del coaching sono molteplici: può essere che l’obiettivo sia portare un mindset diverso all’interno dell’organizzazione in cui si lavora oppure cercare di crearsi una carriera diversa, ma a prescindere dalla finalità per cui ci si iscrive, il workshop rappresenta l’occasione per fare tutte le domande che si reputano utili e cercare di risolvere i dubbi sull’argomento.
Attraverso l’ascolto delle risposte che si troveranno durante l’evento, al termine della sessione sarà più chiara la definizione delle potenzialità che si possono sprigionare portando l’approccio del business coaching nella vita lavorativa di tutti i giorni, a prescindere dal ruolo che si ricopre.
3. Per scoprire il nostro metodo
Che significato ha il Coaching? In che modo il Coaching può avere un impatto sulla carriera di un professionista? Quale può essere il suo effetto in azienda? Può il Coaching diventare una professione?
Queste sono alcune delle domande più frequenti che chi si sta approcciando a un percorso di questo tipo si pone e il workshop “I Basilari del Business Coaching” è il momento giusto per dar loro voce. I motivi che spingono a intraprendere la strada del coaching sono molteplici: può essere che l’obiettivo sia portare un mindset diverso all’interno dell’organizzazione in cui si lavora oppure cercare di crearsi una carriera diversa, ma a prescindere dalla finalità per cui ci si iscrive, il workshop rappresenta l’occasione per fare tutte le domande che si reputano utili e cercare di risolvere i dubbi sull’argomento.
Attraverso l’ascolto delle risposte che si troveranno durante l’evento, al termine della sessione sarà più chiara la definizione delle potenzialità che si possono sprigionare portando l’approccio del business coaching nella vita lavorativa di tutti i giorni, a prescindere dal ruolo che si ricopre.
Il bello del Coaching è che non c’è un modo univoco per farlo, ma esistono diversi metodi, approcci, tecniche. E ogni metodo è un po’ come un vestito: bisogna provarlo, vedere come ce lo si sente addosso, se il tessuto cade bene, se ci dona, se lo vogliamo davvero.
Seguire il workshop “I Basilari del Business Coaching” significa mettere davvero le mani nel metodo di SCOA – The School of Coaching: oltre alla teoria (fondamentale) ci sarà modo di scendere nella pratica concreta di una metodologia molto eclettica che unisce all’approccio delle scienze cognitive anche creatività, arte e mindfulness. Nel corso delle quattro ore i partecipanti potranno fare esperienza pratica e diretta di una modalità di lavoro che racchiude in sé diversi aspetti e che mira a attivare un apprendimento che non è passivo, ma anzi mette al centro la persona, in relazione sia con se stessa che con gli altri partecipanti e i docenti, stimolandola a sentire, pensare, dire e fare.
4. Riflettere sul coaching come approccio, non solo come professione
Affermare che chi decide di seguire un percorso di coaching lo faccia perché vuole diventare Coach sarebbe limitante: più interessante è aprirsi a tutte le applicazioni che le teorie del Coaching possono avere nella vita lavorativa di tutti i giorni a tutti i livelli delle organizzazioni.
Seguire questo workshop, quindi, è un’opportunità anche per chi non vuole fare del Coaching una professione, perché può essere utile a innescare una serie di riflessioni sull’impatto che l’integrazione di pratiche di coaching può avere sulle persone che svolgono un ruolo manageriale, sul loro modo di gestire le dinamiche, i conflitti e le relazioni tra le persone. Questo, di conseguenza, avrà delle conseguenze positive sull’azienda: capire in che modo sviluppare determinate competenze, scoprire come riuscire a gestire in maniera virtuosa i collaboratori e il team e approfondire temi che permettano una maggiore espressione creativa e personale sul luogo di lavoro sono strumenti che permettono a chi partecipa di farsi promotore di un cambiamento culturale volto a un maggiore benessere sul luogo di lavoro.
5. Per conoscere nuove persone
Essendo il Coaching applicabile in maniera trasversale a diverse tipologie di organizzazioni, il workshop può diventare un punto di congiunzione per persone differenti per background, esperienze, settore, interessi. L’eterogeneità del gruppo che viene a comporsi fa quindi sì che si crei un confronto fruttuoso tra persone che altrimenti, probabilmente, sarebbe stato difficile si ritrovassero a condividere lo stesso spazio per parlare di tematiche che riguardano il lavoro.
Un incrocio di storie che genera nuovi stimoli, aumenta la conoscenza, facilita l’ispirazione e che può anche trasformarsi in un’occasione di networking utile per il proprio percorso professionale.
5+1. Per divertirsi
A volte si fa fatica ad associare il divertimento al lavoro, ma noi crediamo che questo non sia affatto un aspetto da sottovalutare. Anzi, è importante tanto quanto gli altri.
Se lo abbiamo messo come bonus è solo perché in ognuno dei motivi che abbiamo elencato c’è da divertirsi: essere felici di ciò che si fa, mentre lo si fa, è ciò che dà la spinta a continuare a farlo sempre meglio, ad andare avanti con sempre maggiore approfondimento, entusiasmo e voglia di creare un impatto positivo su ciò che ci circonda.
E noi non possiamo che augurare questo a chi frequenta i nostri corsi.
Vuoi provare anche tu a entrare nel mondo del Coaching?
Ti aspettiamo giovedì 2 marzo dalle 9.30 alle 13 nella sede di SCOA – The School of Coaching in via Leopardi 19, Milano.
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Per maggiori informazioni, scrivi a diane.laschet@performant.it