Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono.
J.K.Rowling
Queste parole vengono da J. K. Rowling, scrittrice inglese nonché madre della saga di Harry Potter, dunque una fonte che potremmo a buon diritto definire autorevole per pronunciarsi sul potere dell’immaginazione!
Perché è proprio di “potere” che è bene parlare: dal latino classico posse, che vuol dire essere capace, potente, in quanto composto da potis – derivato da un’antica base indoeuropea che significa che può – e dal verbo esse, cioè essere.
Immaginare è una capacità, una possibilità – per rimanere sul piano etimologico – a disposizione di ognuno di noi: non c’è trucco, non c’è inganno (non c’è nemmeno Harry Potter sulla scopa).
Ha a che fare con la visualizzazione di quello che non c’è, non fisicamente perlomeno. La condizione necessaria e sufficiente è che esista nella nostra mente (anche nel nostro cuore volendo, ma non è indispensabile se ci pensate: quante volte siamo perfettamente in grado di immaginare il peggio?).
Il visioning nasce infatti dall’essere umano e dalla sua capacità di elaborare immagini mentali non necessariamente accadute, conosciute, esperite o – come abbiamo già detto – desiderate. Potremmo legittimamente pensarla come un’attività per certi versi “neutra” del nostro cervello, svincolata dai sentimenti e dalle influenze emozionali.
La ricerca neuroscientifica si è intensamente prodigata nell’osservazione dei meccanismi neurali implicati nei processi immaginativi, al fine di individuare all’interno del cervello umano, dove e come si sviluppi l’immaginazione.
PNAS, Proceedings of the National Academy of Science ha infatti pubblicato un report “Network structure and dynamics of the mental workspace” che vale la pena leggere.
Immaginazione e visioning nel Business Coaching
Cosa c’entra tutto questo con il Business Coaching? Potrebbe sembrare un salto audace – nemmeno la scopa di Harry ci potrebbe venire in soccorso – eppure bando agli scetticismi: c’entra eccome!
Teorizzata alla fine dell’Ottocento dagli esponenti del movimento New Thought e del pensiero positivo, il visioning è una tecnica di importanza fondamentale nel sistema di insegnamenti e pratiche di diverse discipline.
Dopo eccezionali risultati ottenuti in ambito sportivo (memorabile il caso di un gruppo di atleti russi nelle Olimpiadi degli anni ’80), ha progressivamente trovato ampia applicazione in tutti i contesti legati allo sviluppo e alla performance, in particolar modo nello sport ad alti livelli di competizione.
L’esperienza e la scienza hanno dimostrato che l’immagine visualizzata dalla nostra mente ha il potere di influenzare il nostro approccio alla realizzazione di quella proiezione, nella misura in cui le attivazioni neurali durante il processo immaginativo riguardano le stesse aree del cervello coinvolte nell’esperienza, per così dire, reale. La connessione sensoriale ed emozionale, oltre che visiva, che può sperimentare il Coachee durante un visioning guidata dal Coach, consente alla persona di ancorare un’immagine concreta del suo obiettivo, di “sentire addosso” l’effetto che avrebbe il suo raggiungimento, altresì di decodificare la strategia più efficace che ne abbia permesso il conseguimento, svolgendo un ruolo cruciale in termini di motivazione e spinta all’azione.
Un esempio di visioning
“Se ne hai voglia, prova a lasciarti andare completamente all’immaginazione e a proiettarti da qui a 3-5 anni… Se potessi realizzare in pieno i tuoi sogni come cambierebbe la tua situazione? Cosa vedi? Cosa senti? Che tipo di attività svolgi? In che contesto? Cosa fai? Che ruolo hai? Con che tipo di persone collabori?
Dimmi qualsiasi altro dettaglio ti sembri importante.
Ecco, guarda bene questo elenco… cosa leggi fra le righe? Quali sono le cose veramente importanti per te che ti emozionano? Quali fra queste rappresentano per te obiettivi da perseguire subito…cose che potresti cercare di realizzare nel tuo lavoro e nel tuo ambiente attuale?”
Questo potrebbe essere un esempio di messa in pratica della tecnica del visioning. Le finalità di questa tecnica sono:
- Fa uscire il cliente dalla gabbia del presente, dallo schema, dalle consuetudini
- Vedere con gli occhi del futuro, del possibile e dell’apparentemente impossibile
- Dare spazio alla fantasia e al sogno
- Accendere l’energia del desiderio, scoprire motivazioni e spinte latenti
Visioning: definizione di David Clutterbuck
Il visioning serve ad aiutare il Coachee a chiarire gli obiettivi. La tecnica, come abbiamo visto, se focalizzata sul futuro, può essere uno strumento molto potente. Il visioning viene utilizzato al meglio quando il Coachee è rilassato, e richiede una reale concentrazione e impegno affinché il cliente possa inserirsi nello scenario futuro. Analizzando diversi scenari, il Coachee può esplorarli e confrontare diversi obiettivi. Ciò può consentirgli di fare chiarezza e prendere una decisione.
David Clutterbuck, Practice Lead at COACHING AND MENTORING INTERNATIONAL LTD definisce in tre passaggi le fasi che scandiscono un Visioning all’interno di una sessione di Coaching: visualizzazione, determinazione, attualizzazione.
Nella visualizzazione il Coach o il Mentor invitano il cliente a proiettarsi nel futuro. Alcune persone trovano più facile farlo ad occhi chiusi e la maggior parte deve essere relativamente rilassata prima di poter accedere alla visualizzazione in modo efficace.
Nella seconda fase il Coach o il mentore aiutano il cliente a definire ciò che è diverso tra la visualizzazione e ciò che percepiscono ora nel presente, mentre nell’attualizzazione lo aiutano a esplorare soluzioni su come raggiungere la sua visione.
Per ogni fase è utile porre le seguenti domande:
VISUALIZZAZIONE
- Dove vuoi essere?
- Descrivi cosa vedi intorno a te
- Cosa stai facendo? Perché?
- Quali emozioni stai provando?
- Chi c’è con te? Come ti senti con loro e loro cosa stanno provando?
DETERMINAZIONE
- In che modo la tua visualizzazione è diversa da ciò che senti ora?
- Cosa state facendo di diverso tu e gli altri?
- Quanto grande è il gap?
- Cosa vuoi fare a riguardo? Quanto è importante per te?
ATTUALIZZAZIONE
- Cosa potresti fare per rendere questa visione realtà?
- Cos’hanno fatto le altre persone per aiutarti a rendere questa visione realtà?
- Qual è il tuo primo passo che compieresti?
Fondamentale affinché risulti efficace e confortevole il ricorso a tale strumento, è creare un clima adeguato, che permetta al Coachee di essere rilassato e disponibile. Assodato che ognuno di noi sia perfettamente in grado di immaginare, l’unico vero limite che possiamo rischiare di incontrare siamo noi stessi, e la forza con cui possiamo impedire al nostro corpo e alla nostra mente di liberarsi. Molto usuale abbinare la tecnica del Visioning al body scanning o alla respirazione, proprio per “scaldare i motori” dal corpo affinché la scopa ci porti su!
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