Diventare Business, Corporate & Executive Coach con competenze riconosciute a livello internazionale. Sostenere il proprio sviluppo professionale, quello propri team e delle proprie organizzazioni per migliorare i risultati di business. Il programma per Senior Practitioner in Business Coaching offre questo e molto altro.
Lo raccontiamo modulo per modulo, guidati dai nostri Coach e docenti. In questo articolo parliamo del Modulo 5.
Il Senior Practitioner in Business Coaching è un percorso articolato in nove moduli, riconosciuto come EQA Senior Practitioner dal prestigioso ente EMCC – European Mentoring & Coaching Council, la più grande associazione europea del settore. A livello globale, esistono solo 24 corsi che vantano un riconoscimento di così alto livello, e in Italia l’unico programma con questa qualifica è offerto da SCOA.
Ma come funziona e perché rappresenta un’opportunità unica? Finora abbiamo approfondito:
– Il Modulo 1 con Francesco Solinas
– Il Modulo 2 con Deborah Bianchi
– Il Modulo 3 con Alberto Camuri.
– Il Modulo 4 con Patrizia Bega.
Ciao, Carmen. In che modo il Modulo 5 differisce dagli altri moduli precedenti?
Il Modulo 5 rappresenta un cambio di passo importante rispetto ai moduli precedenti, che erano focalizzati sull’analisi del contesto e delle competenze. Mentre nei moduli precedenti ci si dedica al lavoro di preparazione, col Modulo 5 si entra appieno nello sviluppo e nel cambiamento. Il Coach sostiene il Coachee in questo processo, aiutandolo a capire cosa non funziona di quello che fa, e cosa vuole davvero cambiare di sé. È il primo modulo in cui il lavoro diventa molto più profondo, analizzando le ragioni delle modalità comportamentali attuali, per arrivare a un piano d’azione concreto.
Come si articola il lavoro in aula durante il Modulo 5?
Il Modulo 5 è suddiviso in due giornate molto diverse tra loro. Il primo giorno si svolge un lavoro più esplorativo e analitico, dove si va a fondo sulla problematica che il coachee porta, lavorando sui bisogni e le ragioni profonde che guidano i comportamenti.Il secondo giorno, invece, è molto più legato all’ispirazione: si lavora su obiettivi, sogni e desideri e si comincia a pensare concretamente a come attuare il cambiamento. Il focus si sposta quindi su come il Coachee può trasformare le proprie consapevolezze in un cambiamento reale.
Qual è la principale sfida che i partecipanti devono affrontare durante questo modulo?
La sfida più grande del Modulo 5 è che si passa dal livello cognitivo a quello emotivo. Si tratta di un lavoro molto più profondo rispetto ai moduli precedenti, che può mettere in difficoltà alcuni partecipanti. Spesso, i Coachee si trovano a dover affrontare tematiche molto personali, il che può creare una sorta di resistenza o timore rispetto alla profondità del lavoro. C’è anche la preoccupazione che il Coaching possa sovrapporsi ad un lavoro di tipo psicologico, dato che si entra in dinamiche molto più intime. Il Coach deve essere preparato a guidare il Coachee con grande attenzione e delicatezza, senza invadere spazi che non gli competono.
Come si pone il Coach durante il Modulo 5? Qual è il suo ruolo?
Il Coach nel Modulo 5 impara ad accompagnare il Coachee in questo processo di cambiamento, con un approccio di grande ascolto e apertura. La chiave è l’accoglienza: il Coach deve sapere che il Coachee ha già dentro di sé le risorse per il cambiamento, e lavorare per farle emergere. Il Coach guida il processo, ma senza cercare di risolvere il problema al posto del Coachee. In questo modulo, il Coach impara a lavorare con l’intuizione, dando al Coachee gli input giusti per aprirsi al cambiamento.
Che significato ha il Modulo 5 per te personalmente come Coach?
Per me il Modulo 5 ha un significato speciale, soprattutto per via della mia formazione da counselor, che mi ha permesso di lavorare molto sulle modalità comportamentali che ci contraddistinguono, che hanno origine nell’infanzia, e che in sostanza continuiamo a mettere in atto anche in età adulta nei diversi contesti in cui ci muoviamo.
Mi è piaciuto molto che mi fosse stata proposta questa parte del programma, perché mi ha permesso di valorizzare pienamente questa mia formazione.
Nel coaching ci concentriamo su ciò che accade nel contesto lavorativo e nel momento presente, ma credo che rendersi conto di quanto queste modalità possano essere radicate, e di quanto in passato ci abbiano aiutato ad essere quello che siamo. Spesso vederle rappresenta un momento di svolta per il coachee.
È davvero gratificante vedere come i Coachee possano evolvere profondamente grazie a questo approccio.